Dal secondo piano della sua casa di Torre Angela, una zona della periferia romana, un uomo ha chiesto ai poliziotti, intervenuti in seguito alla segnalazione di una fragorosa lite in famiglia in data 18 giugno, di essere riportato in carcere; in quanto, costretto agli arresti domiciliari, proprio non ce la faceva più a sopportare i continui ed insopportabili sproloqui della moglie. La donna, intanto, era in un angolo, in lacrime, e riferiva ai gendarmi di essere stata aggredita dal suo compagno.
Ma neanche il tempo di chiarire al dettaglio la posizione dei due e la dinamica dei fatti che, al rifiuto categorico degli agenti del commissariato Casilino Nuovo, che proprio non potevano riportare l’autore di quella atipica ed incomprensibile richiesta presso la casa circondariale così, senza motivo, il 25enne di origine ecuadoregna si è visto costretto ad una azione piuttosto estrema: è uscito di casa di corsa, si è fiondato giù per le scale e dopo aver sceso i due piani dello stabile coi poliziotti che lo rincorrevano, li ha attesi al centro della strada. Di fatto, evadendo dalla sua detenzione e dando così il via libera alle forze dell’ordine per un nuovo arresto.
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