Clearview AI è di nuovo nei guai. Il software di riconoscimento usato dalle forze dell’ordine americane, che ottiene le foto dai social a insaputa degli iscritti, ha subito un attacco informatico. Rubata la lista di tutti i suoi clienti.
learview AI continua a far parlare di sé. La startup del software di riconoscimento facciale usato dalle forze dell’ordine statunitensi per scovare in tempo reale i criminali e che ottiene i volti dragando le immagini dei profili social, ha subito un attacco informatico. E i dati dei clienti sono stati rubati.
I dati rubati a Clearview AI, “sono cose che possono capitare”
Clearview AI ha dichiarato infatti di aver perso l’intera lista dei propri clienti, sottratta dai cracker che hanno effettuato l’attacco. La società ha però riferito anche di aver già corretto la vulnerabilità che ha permesso l’intrusione.
In un intervento poco rassicurante rispetto al suo intento, l’avvocato di Clearview AI, Tor Ekeland, ha detto: “Sfortunatamente, le violazioni dei dati fanno parte della vita. I nostri server non sono mai stati accessibili.”
I dati rubati a Clearview, secondo la notifica dell’accaduto inviata ai clienti, comprendono l’elenco di forze di polizia, forze dell’ordine e istituti di credito.
Clearview AI ha però comunicato che l’intrusione non è riuscita a ottenere la cronologia delle ricerche effettuate dai clienti del software di riconoscimento e che riguardano un database di circa 3 miliardi di foto, comprese quelle ottenute dai social.
Le foto prese dai social a insaputa degli iscritti
Clearview AI è infatti salita agli onori della cronaca a fine gennaio, quando un’inchiesta del New York Times ha scoperto che il software omonimo rastrellava anche le foto profilo degli iscritti ai social per costruire il proprio database.
Lo ha fatto tenendo però all’oscuro le piattaforme social, quali Facebook, Instagram, Twitter ma anche YouTube, da cui si è fornita.
In una recente intervista della CNN e prima dell’attacco informatico, Hoan Ton-That, CEO e fondatore di Clearview AI, ha detto di avere creato il software con le migliori intenzioni. Inoltre, come se fosse sufficiente a tranquillizzare le persone ignare dell’utilizzo delle foto dei loro volti, ha detto che non vuole vendere il suo software all’Iran, alla Russia o alla Cina, che la tecnologia sta salvando i bambini e risolvendo i crimini, e che accoglierà con favore la regolamentazione del governo.
All’inizio di febbraio, aggiungendosi a Twitter che aveva già provveduto, Google, YouTube, Venmo e LinkedIn, hanno inviato una lettera di diffida a Clearview AI al fine di impedire alla società di ottenere le foto dalle loro piattaforme per la costruzione del database del software.
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