Ecco il progetto per riqualificare Chernobyl

Chernobyl Non Sarà Più Una Terra Abbandonata: Ecco Il Progetto Che Sta Già Diventando Realtà

Nel 1986 il collasso del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl, e il successivo collasso dell’intera struttura, determinarono l’incidente nucleare più grave della storia. Tutti abbiamo nell’immaginario questa tragedia, a prescindere dal fatto di averla vissuta o meno.

L’area evacuata però sta subendo un importante cambiamento: dopo anni di abbandono, a causa del divieto assoluto di ingresso per via della radioattività della zona, alcune compagnie hanno mostrato interesse nei confronti di questa area ed hanno rivelato il loro progetto: trasformare Chernobyl in un impianto fotovoltaico.

La così detta zona di esclusione sarà rilevata dagli investitori interessati al progetto: due compagnie cinesi sperano di donare 1 miliardo di dollari nei prossimi due anni.

L’installazione dei primi pannelli solari sarà immediata una volta sbrigate le pratiche burocratiche: complessivamente l’impianto cinese produrrà 1 gigaWatt di energia.

Anche la Germania si è mostrata molto attratta dall’idea di riqualificare Chernobyl: un’azienda tedesca del settore delle rinnovabili costruirà un impianto da 500 megaWatt, al quale saranno affiancati decine di altri punti della capacità di 20 megaWatt.

La zona di esclusione arriverà così a produrre 2 giga Watt di energia elettrica, sufficienti ad alimentare 750.000 abitazioni domestiche.

Al contrario di quanto si possa pensare, la motivazione che ha spinto i grandi investitori a provare interesse per Chernobyl, non è per dare a questo posto una possibilità di riscatto dopo il tragico evento del 1986.

La motivazione è molto più pratica: queste terre hanno un costo bassissimo, soprattutto per l’impossibilità di impiegarle in progetti che richiedano una massiva presenza umana.

Non si sa ancora bene quali misure di protezione verranno adottate nei confronti dei dipendenti che forniranno manutenzione all’impianto, ma la conversione della centrale da nucleare a fotovoltaica è già iniziata.

Recentemente è stato posizionato un “sarcofago” in corrispondenza dei reattori per limitare emissioni radioattive causate da ulteriori crolli della vecchia struttura.

Parte dei materiali della centrale saranno riciclati nel nuovo progetto, come ad esempio i cavi usati per distribuire l’energia prodotta dal vecchio impianto.

La conversione della zona è sicuramente una buona notizia per l’Ucraina: il paese infatti potrà rendersi in questo modo indipendente dalla Russia dal punto di vista energetico, e risollevare la propria condizione economica.

Fonte

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Monica Ralfi

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