Migliaia di scarpe donate ai terremotati dell’Aquila sono finite agli immigrati

Migliaia di scarpe “Vans” donate ai terremotati del terremoto dell’Aquila del 2009 sono finite agli immigrati clandestini (richiedenti asilo) dei centri di accoglienza.

A denunciare il fatto è CasaPound Italia, che nel 2009 raccolse tonnellate di aiuti per le popolazioni abruzzesi colpite dal sisma, tra cui anche le migliaia di scarpe, che vennero consegnate ai volontari che operavano nei territori colpiti.

Chi si occupò di smistare quegli aiuti però, decise di riporre in un magazzino le scarpe Vans. Lì sono rimaste per anni, occultate, fino a questi mesi, quando le Forze dell’Ordine le hanno consegnate ad alcune associazioni che assistono gli sfollati del Centro Italia, ma anche a diverse associazioni che operano nei centri di accoglienza e nella gestione dell’immigrazione.
E così molte di quelle scarpe sono finite ai piedi degli immigrati clandestini.

“La conclusione della vicenda delle scarpe ‘Vans’ rinvenute in un deposito dopo essere state da noi consegnate ai volontari operanti in loco per la distribuzione nei campi di accoglienza ci lascia francamente sconcertati“, spiega in una nota Simone Laurenzi, responsabile abruzzese di CasaPound. “Donazioni fatte in buona fede da chi desiderava aiutare gli italiani vittime del sisma dell’aprile 2009, sono state dapprima volontariamente occultate per anni da qualcuno che non apprezzava la provenienza degli aiuti, infine arbitrariamente consegnate dalle forze dell’ordine non solo ad associazioni che assistono gli sfollati dal centro Italia, cosa perfettamente giusta e comprensibile, ma anche ad associazioni operanti nel campo dell’accoglienza dei cosiddetti rifugiati”.

“Che questi ultimi abbiano bisogno della solidarietà degli italiani – prosegue Laurenzi – ci pare quantomeno discutibile, in ragione del fatto che la spesa per l’accoglienza degli immigrati nelle strutture alberghiere supera per l’anno 2016 quella stanziata per i terremotati del centro Italia.
Che tutto questo sia avvenuto a ridosso di un nuovo evento sismico nella stessa area colpita nel 2009 aggiunge a tutta questa vicenda sapore amaro della beffa.
Purtroppo la volontà degli italiani di aiutare i propri compatrioti è stata tradita ancora una volta dalle istituzioni.

Per parte nostra proseguiremo con le iniziative di solidarietà esclusivamente tramite consegna diretta alla popolazione, come abbiamo fatto per gli 80 quintali di sale industriale consegnati alla popolazione dell’Alto Aterno per la pulizia delle strade, sopperendo alle mancanze del dispositivo dei soccorsi a dispetto degli annunci ufficiali”.

fonte

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Monica Ralfi

Curiosa, avventurosa, spiritosa, #MonicaRalfi