Bambini: 5 regole per farsi ubbidire senza urlare

Quante volte è capitato di urlare contro i bambini? Educarli bene senza perdere la pazienza è sicuramente il compito più difficile per un buon genitore…

Nessuno è dotato di super poteri o di un manuale in cui si delineano i comportamenti perfetti per crescere nel rispetto delle regole i propri figli, ma è anche vero che si può raggiungere un buon risultato educativo cambiando determinati comportamenti negli adulti.

La prima regola fondamentale è quella di ricordarsi che l’esempio è di fondamentale importanza per far seguire le regole ai bambini, quindi è importante accompagnare le parole ai fatti, dimostrando ai più piccoli che i divieti non sono un limite alla loro persona ma sono un aiuto per indirizzarli sulla strada giusta.

Educare i bambini senza urlare è possibile e non è affatto indispensabile alzare i toni per correggere i loro comportamenti. Un atteggiamento fermo e uno sguardo deciso saranno più che sufficienti per riprenderli a dovere.

Scopriamo insieme 5 regole per farsi ubbidire dai bambini senza urlare:

1) Cambiare comunicazione

Uno dei primi comportamenti per farsi ubbidire da parte dei bambini è quello di cambiare il tipo di comunicazione. Essere autorevoli non vuol dire urlare ed utilizzare le maniere forti per imporre le proprie idee attraverso toni di voce esagerati ed inadeguati, perché anche questo comportamento potrebbe essere imitato dai più piccoli e soprattutto male interpretato.
Al contrario, sviluppare un linguaggio educativo, quindi cambiare tipo di comunicazione, farà crescere i bambini senza fargli sviluppare un atteggiamento di sfida verso ciò che è proibito.
Ogni divieto dovrà sempre essere accompagnato da una spiegazione logica del perché non deve essere fatto, solo in questo modo non nasceranno atteggiamenti provocatori verso l’autorità.

2) Comunicazione non verbale

Un’ altra regola educativa per farsi ascoltare è quella di cambiare radicalmente atteggiamento.
Erroneamente i bambini, straziati dalle continue urla, potrebbero capire che solo chi strilla più forte ha ragione e ha il diritto di imporre le proprie idee, finendo per non ascoltare più.
La comunicazione non verbale gioca un ruolo fondamentale nell’educazione delle prole.
Uno sguardo diretto accompagnato da un tono di voce pacato e deciso incuterà rispetto e farà apparire i genitori più autorevoli e fermi sulle proprie idee.
In questo modo i bambini capiranno che solo attraverso il dialogo e i toni pacati si può ottenere la ragione, senza bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare.

3) Linguaggio adatto

Quando si espongono delle regole ai bambini è di fondamentale importanza utilizzare un linguaggio impersonale e oggettivo, senza utilizzare l’imperativo che potrebbe suscitare reazioni contrarie.
Inoltre, è importante spiegare il motivo per cui certi comportamenti non sono adeguati, distinguere bene ciò che prima si poteva fare da ciò che ora deve essere evitato.
In questo modo il bambino apprenderà le regole senza vederle come delle restrizioni grazie a delle spiegazioni obbiettive.
Quindi sarà meglio sostituire la classica frase “Di chi è la colpa?” con “Che cosa è successo?”, in questo modo si punterà sulle ragioni effettive di ciò che è avvenuto.

4) Autocontrollo

L’autocontrollo non nasce spontaneamente ed all’improvviso ma è un esercizio comportamentale che richiede molta costanza ed impegno.
Dopo una lunga giornata di lavoro in cui si accumula molto stress può capitare di aggiungere un carico emotivo spropositato alle normali urla rivolte ai bambini.
Quindi è bene distinguere le emozioni del momento senza aggiungere stati d’animo che non appartengono a quel determinato fatto.
Negli attimi in cui la tensione cresce è fondamentale per gli adulti trovare dei propri spazi per sfogarsi, senza riversare le proprie tensioni sui bambini.

5) Autonomia

Sviluppare l’indipendenza e favorire l’autonomia dei più piccoli è fondamentale per farli diventare degli adulti autosufficienti ed in grado di crescere nel rispetto delle regole più ampie che impone la società civile.
Aiutarli di continuo nelle attività più semplici come: vestirli, allacciargli le scarpe e preparare la cartella, è vero che farà risparmiare molto tempo ma non li indurrà a sviluppare le loro capacità.
Imparare a fare li aiuterà a sentirsi più sicuri e a rapportarsi con gli altri coetanei.

E comunque è sempre una avventura, a volte una missione impossibile!!!!

Fonte

 

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Monica Ralfi

Curiosa, avventurosa, spiritosa, #MonicaRalfi